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sabato 3 aprile 2021

Pastiera 2021

 

Pastiera light 2021 

Il dolce più quotato in questa casa è senz'altro la pastiera!

La preparo praticamente ad ogni festa di Giovanni, ovviamente in versione vegetale.

Non faremo la fine del Re Ferdinando di Borbone, che disse della moglie: "Ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere!"

L'abbiamo appena fatta per la Festa del papà e anche Meg ci ha dato dentro a colazione! 

D'altronde è il dono che viene dalla baia di Napoli al popolo, da parte degli dei! 

Portato dalla dea Partenope, in ringraziamento.

I napoletani, in debito per il suo canto divino, la omaggiarono con sette ricchi doni, privandosi delle cose più care che avevano. 

La farina, simbolo di ricchezza; 

La ricotta (di soia o di mandorla), assimilabile all’abbondanza; 

Le uova, incarnazione  della riproduzione, che io sostituisco con la crema pasticcera, come tradizione di famiglia vuole;

Il grano cotto nel latte, che rappresenta la fusione del mondo animale con quello vegetale; i fiori d’arancio, accostati al meraviglioso profumo della Campania; 

Le spezie e i frutti canditi, che suggeriscono l’accoglienza a tutti i popoli d’Oriente e d’Occidente;

lo zucchero semolato invece rappresenta il dolce e melodioso canto della Sirena. 

Ovviamente, come per tutte le storie più belle e  affascinanti, le leggende si rincorrono e si intrecciano!

Ma, mi raccomando su una cosa in particolare!

Le strisce devono essere 7 e disposte perpendicolari tra loro, non in diagonale, a "grata", perché rappresentano i decumani e i punti cardinali della città!

Dovevo assolutamente condividere con Voi quello che mi sento ripetere quotidianamente in casa! 

Vi ringrazio per l'attenzione dal profondo del cuore! 😂😂😂🙏🙏🙏🙏🙏

Trattata un pò di storia della Pastiera Napoletana, Vi dirò che la ricetta classica è già sul blog.

Io seguo le indicazioni sul barattolo del grano, semplicemente veganizzando gli ingredienti e aggiungendo crema pasticcera al posto delle uova, perché nella ricetta di famiglia era questa la tradizione.

Quest'anno, però, ne ho fatto una piccolina per me senza zuccheri aggiunti al ripieno.


 Ma questa è un'altra storia! 

Pastiera napoletana VegAntheCity


giovedì 4 marzo 2021

Incavolata toscana

Incavolata toscana


Oggi incavolata toscana per tutta la family!

Ho fatto una minestra con il nostro cavolo nero e le nostre bietoline, carote, cipolla, un po' di passata e fagioli borlotti, lasciato cuocere finché non si è ammorbidito tutto.

Ho frullato una parte con molto brodo e cotto la polenta, a pioggia, mescolando con una frusta, seguendo i tempi di cottura della confezione.

Olio a crudo, granella di nocciole e pinoli.

Buon pranzo e buona giornata! ☀️

domenica 7 febbraio 2021

Il carciofo di Paestum


Foto dal web


Il tondo di Paestum, della varietà romanesco di Castellammare. Nostro conterraneo da secoli.

Già sotto i Borboni, nel 1800, abitava in quel di Evoli, per poi accrescere la sua posizione negli anni '20 del 1900, in seguito alle operazioni di bonifica della Piana del Sele.

L'indicazione geografica protetta è stata registrata nel 2004 e il marchio ne simboleggia il legame tutto il legame imprescindibile con la sua terra.

Si può ben notare, infatti, il tempio di Nettuno in quel degli scavi archeologici di Paestum. 

Pare che Caterina de’ Medici abbia avuto il merito di far conoscere ai francesi il carciofo e Luigi XIV li amava.

Cibo per le persone un po’ ”spinose” dal cuore tenero.

Come la bella ninfa Cynara dagli occhi verdi con le sfumature viola. Rifiutò il padre degli dei, che evidentemente in lei aveva visto qualcosa da amare. O si era semplicemente invaghito dei suoi capelli biondo cenere.

Risentito, Zeus la trasformò nella pianta che noi oggi tanto amiamo.

Speriamo tornino presto le sagre ad allietarci di sapori tradizionali! Come quella del carciofo a Gromola!